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MTB Cava Camaldoli e Forte Ratti
Tipologia fondo Misto
Distanza 26 km
Dislivello 838 m
Tipologia percorso Ad Anello
Raggiungibilità in treno Stazione in partenza
Ultimo transito set 2020
Autore Lorenzo B.
Voto dell'autore
Descrizione del percorso:

La cava, ricordo di un'altra epoca in cui le cose si cercavano in prossimità dei luoghi ed anche l'ediliza non faceva eccezione. Fu così che anche Genova si dotò anticamente di una cava di rocce cementifere per far fronte alla proprie esigenze di una città in fermento che si stava espandendo ed urbanizzando.
Il luogo designato fu reperito in una collinetta sopra i Camaldoli e non distante dal forte Ratti, Da qui una fila di carrellini sospesi portava i materiali fino in Val Bisagno attraversando parte del percorso proposto (ma lato Sud) e passando anche in prossimità della torretta di Quezzi. 
La partenza dei "carrellini" ed i basamenti di alcuni piloni sono ancora visibili. Tempo addietro l'accesso alla struttura edile non era ancora interdetto tanto da poter ammirare i macchinari (macine, trituratori e sollevatori) ancora esistenti, benchè ovviamente non piu attivi da decenni.
Tornado all'itinerario, ma un po di storia è sempre piacevole sentirla, visiteremo questa cava e proseguiremo lungo un sentiero che ci porterà al forte Ratti, per poi scendere dal "Trail due" grotte fino alla torretta di Quezzi.
Per raggiungere la cava si parte da Genova San Martino e si percorre Salita Santa Tecla, ripidissima strada stretta che ci condurrà dopo 2 km di salita durissima al villaggio Don Orione, termine del "bitume".
In alternativa si può percorrere via Donghi e via Pasquale Berghini oppure passare da Madonna del monte e Pianderlino.
Dalla rotonda del villaggio Don Orione si prosegue lungo una larga strada sterrata che inizialmente ancora dura si addocisce presto regalandoci una rilassante pedalata in un bosco ombreggiato con facile fondo di terra battuta e poche pietre.
In breve arriveremo alla cava superando una sbarra chiusa.
Il piazzale della cava è molto ampio e contiene anche un profondo "fosso" che spesso è riempito parzialmente da acqua piovana. Si puà salire sul costone che transita sopra il caratteristico "foro", per ammiare il mare e la strada di Bavari (all'altezza di Pons). Da questa digressione, non presente in traccia, si può raggiungere un po' a fatica il forte Ratti, anche se noi abbiamo scelto una via di accesso più classica e senza spintage.
Proseguiamo dunque, direzione Ovest, verso il forte con un single track non troppo impegnativo, e ci stacchiamo dopo qualche km dalla strada per salire su una mulattiera che sale al forte. 
Avessimo proseguito dritti saremmo arrivati con un single track più semplice alla torretta di Quezzi (ma saltanbo la salita al forte ed una impegnativa discesa).
Giunti al forte Ratti, visitabile a piedi, proseguiamo in discesa dai "Tornantini" e dal "Trail due grotte".
Il primo tratto di discesa dal forte è impegnativo e non semplice da affrontare con una front, e richiede una buona capacità tecnica, oltre a protezioni adeguate. Superato questo tratto il "trail due grotte" è decisamente più facile e ci conduce alla strada asfaltata che prosegue dopo la torretta di Quezzi. 
Da qui possiamo scendere verso il Biscione o da Via ai piani di Sant'Eusebio. Per i più audaci si può optare per proseguire il downhill con la discesa molto tecnica "Maiali" il cui imbocco è presente poco prima della torretta raggiungendola da Nord.
La traccia proposta prosegue su bitume raggiungendo Corso Sardegna tramite Via Ferreggiano (con una digressione esplorativa da non seguire).


Scarica percorso:

Mappa:

Immagini:


Elenco salite:

Distanza Lunghezza Pendenza Dislivello Categoria
1,2Km 1,9Km 3% 57m
3,6Km 3,1Km 10,9% 337m I Categoria
7,9Km 2,4Km 7,5% 176m III Categoria
16,3Km 1,9Km 5,4% 103m IV Categoria

Link:

Interesse personale

Attenzione: si declina ogni responsabilità per eventuali conseguenze dovute all'esecuzione di questo itinerario. Verificare sempre le condizioni della strada al momento della partenza. Valutare le proprie capacità tecniche, stato ed idoneità del mezzo, nonchè le condizioni meteo, prima di intraprendere il percorso. Munirsi delle protezioni necessarie (casco, ginocchiere,etc..) e dei dispositivi di illuminazione. Portare con sè ricambi essenziali per riparare il mezzo (camera d'aria, smagliacatena, pompetta,etc..). Se possibile non pedalare da soli ed informare qualcuno sul percorso programmato.

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